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Cassia Cassia / Via San Godenzo, 200

Le plance elettorali invadono la Cassia: il marciapiede appena rifatto diventa "groviera"

Tra San Godenzo e San Pietro pedoni costretti dietro alle lamiere

Poco più di un mese alle elezioni e città invasa dalle plance elettorali: in vista del rush finale della campagna elettorale i supporti metallici, spesso vecchi, logori e arrugginiti, prendono il sopravvento su aiuole, lati della strada e marciapiedi. 

Una vera e propria piaga: scorci cittadini rovinati, prati bucati così come passaggi pedonali e buone porzioni di asfalto.

Le plance elettorali invadono la Cassia

Caso lampante quello delle plance elettorali installate lungo la Cassia, tra San Godenzo e San Pietro. Nei giorni scorsi la ditta preposta ha provveduto a montare i supporti per i manifesti elettorali sul marciapiede che costeggia la trafficata arteria di Roma Nord: quello appena rifatto, nuovo di zecca. 

Arrivano le plance: il marciapiede diventa groviera

A far notare le plance "buca tutto" tanti residenti della zona che, foto alla mano, hanno denunciato la situazione sui social e al Municipio XV sottolineando come l'installazione dei supporti per i manifesti elettorali abbia danneggiato il passaggio pedonale, rendendolo una "groviera". 

"Questo marciapiede della Cassia è stato rifatto egregiamente e sorprendentemente tre mesi fa. Una boccata d’aria di civiltà e di pulizia per chi voleva camminare fino al San Pietro partendo da via San Godenzo ed oltre. Sono furiosa" - scrive Alessandra, incassando il plauso degli altri abitanti della Cassia, che proprio non ci stanno a vedere quel marciapiede ridotto così. 

Arrivano le plance: il marciapiede diventa groviera

Pedoni e disabili costretti tra muro e lamiere

Un corridoio di lamiere arrugginite nel quale tutti i pedoni, compresi disabili, mamme e nonni con bambini nel passeggino, sono costretti a passare dietro la barriera metallica: stretti tra i pali e il muro. Schivando pure i supporti dei grandi cartelloni pubblicitari.

Uno scempio, con pure detriti di ferro e legnetti lasciati in terra. Le maggiori preoccupazioni però sono rivolte alla fase di smontaggio e al destino di quel marciapiede dopo il 4 marzo. Ripristino completo dell'opera, senza buchi o pali metallici sui quali inciampare: il perentorio appello del quartiere che chiede a via Flaminia, con il danno già fatto, di monitorare, una volta finito il tempo dell'installazione, il ritorno alla piena fruibilità del percorso pedonale.
 

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