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Venerdì, 19 Aprile 2024
RomaNord Tor di Quinto / Via Flaminia Vecchia

Ponte pedonale crollato e una navetta che non ferma: così la Flaminia è rimasta isolata

Residenti, lavoratori e turisti che vivono la consolare vecchia costretti a raggiungere bus e treno a piedi. A quasi due mesi dal crollo del ponte di soluzioni neanche l'ombra. A vincere è l'arte dell'arrangiarsi

Un ponte di cemento precariamente poggiato sul tetto del camion tra automobilisti increduli, centauri perplessi e addetti ai lavori sgomenti: l’immagine del passaggio pedonale della via Flaminia tirato giù da un mezzo pesante alla fine di luglio è ben impressa nella mente di tutti.

Sbigottiti per l’accaduto anche i numerosi cittadini che quel ponte lo attraversavano quotidianamente per raggiungere da casa, dalle fermate dei bus o dal parcheggio sulla consolare Vecchia la Ferrovia Roma Nord. Un passaggio fondamentale per tutti i pendolari che con il ponte hanno visto crollare anche il loro unico e comodo collegamento con il trasporto pubblico su ferro e pure su gomma.

FERMATE ATAC SOPPRESSE - Già, perché una volta rimosso il passaggio - per motivi di sicurezza - sono state anche soppresse le fermate Atac di Grottarossa: le paline gialle, proprio sotto le due spalle di appoggio del ponte rimaste in piedi, adesso sono coperte da teli neri e per gli utenti dei mezzi la vita si fa dura.

Flaminia, ponte pedonale crollato e una zona isolata

NAVETTA FANTASMA - La navetta sostitutiva, la rinnovata linea 332, è praticamente inutile visto che dalla Stazione Grottarossa arriva al capolinea di Tor di Quinto bypassando l’area delle fermate soppresse, nonostante proprio queste sul sito di Atac siano indicate come soste del percorso della circolare temporanea.

I residenti di via dei Casali Molinaro e via di Valle Vescovo, così come i turisti della struttura alberghiera su via Flaminia Vecchia, i lavoratori delle aziende e i fedeli della chiesa della zona residenziale hanno dunque due sole possibilità per raggiungere la Ferrovia, unica quella per i bus. Tutte però ad alto rischio.

PERCORSI ALTERNATIVI PERICOLOSI - I cittadini infatti dal ponte crollato dovrebbero percorrere circa 500 metri, attraversare la Flaminia utilizzando la sopraelevata stradale di via Roccalvecce e costeggiare a piedi per un kilometro la consolare stretti tra i binari della Roma Nord e le auto sfreccianti.

L’altra opzione è armarsi di buona volontà e raggiungere l’attraversamento pedonale più vicino a quello abbattuto per poi prendere da li i bus o il treno alla stazione Due Ponti. Distanza: circa due chilometri e mezzo. Tempo di percorrenza: mezz’ora scarsa. Livello di scomodità: massimo, soprattutto se si considera anche il percorso a ritroso per tornare a casa.

RESIDENTI E LAVORATORI ISOLATI - “Praticamente ci hanno isolato. Da qui ora l'unico modo per prendere un mezzo pubblico è fare la gimcana tra le auto in transito, rischiando di essere investiti. E meno male che si è pensato alla sicurezza dei cittadini!” – tuona Cristina che da quelle parti ci lavora e deve quindi andarci tutti i giorni.

Da quel 25 luglio – nonostante il tempestivo intervento che ha permesso di rimuovere il ponte e riaprire in fretta la via Flaminia – un’intera zona è rimasta isolata: intrappolata tra fermate soppresse, alternative inesistenti e un servizio sostitutivo che sembra più una beffa.

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