Casale San Nicola, struttura non idonea? "Da chiudere definitivamente"

"Se fossero confermate le notizie che giungono dai nostri uffici municipali e da quelli della Città Metropolitana di Roma, dopo le verifiche che avevamo richiesto per controllare l’idoneità della struttura di Casale San Nicola ad ospitare decine di profughi, ci troveremmo in una situazione davvero allarmante”. A parlare è il capogruppo FDI-AN del Municipio XIV Fulvio Accorinti tra le righe di una nota stampa.

"Il mancato rispetto delle più elementari norme urbanistiche, per non parlare degli abusi edilizi interni ed esterni alla struttura, non avrebbero mai dovuto consentire la sua destinazione a centro di accoglienza - continua il consigliere, che spiega - sin dall’inizio ci siamo battuti con il comitato di quartiere, reperendo tutta la documentazione disponibile, per impedire che l’ennesima scelta dell’amministrazione municipale e della Prefettura fosse pagata da tutti i cittadini del territorio".

Ed è proprio dalle informazioni raccolte insieme al comitato di quartiere che Accorinti registra l'avvio della procedura di sospensione da parte della Città Metropolitana di Roma dell'autorizzazione allo scarico delle acque reflue "vista l'abusività dell'impianto e la sua illegalità in quanto realizzato in zona vincolata senza i necessari nulla osta, il tutto dietro conferma dei tecnici municipali", continua.

Sottolineando che nel caso in cui tutto ciò fosse confermato, non esisterebbero di fatto più le autorizzazioni necessarie per svolgere questa attività all’interno del Casale, "ci auguriamo che il Prefetto Gabrielli ed il Presidente del Municipio XIV Barletta facciano un passo indietro, ammettano pubblicamente il loro errore e si ponga sotto sequestro la struttura chiudendola in maniera definitiva" conclude Accorinti.