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Auto contro fermata bus: salgono a due le vittime

Jennifer Paltep, una delle due ferite di venerdì, non ce l'ha fatta, nonostante l'operazione d'urgenza subita dopo il ricovero in ospedale. I suoi organi saranno donati. Per l'automobilista l'accusa è di omicidio colposo

Non ce l'ha fatta Jennifer Paltep, la seconda filippina rimasta ferita nell'incidente sulla Cassia di venerdì scorso, quando un'auto si andò a schiantare contro una fermata d'autobus, uccidendo una filippina e ferendo altre due donne.

La 50enne filippina era stata sottoposta ad un'operazione d'urgenza, ma le sue condizioni erano apparse subito disperate a causa delle lesioni interne procurate dall'investimento. Il figlio della donna ha acconsentito alla donazione degli organi di sua madre.

Intanto l'assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Sveva Belviso, ha fatto sapere che il Comune si prenderà cura dei due figli della donna filippina morta venerdì. Il figlio 27enne della vittima ha assistito alla morte della madre. La morte della donna si aggiunge a quella del padre. Lui e la sorella sono così rimasti orfani.

Dovrà rispondere di omicidio colposo l'automobilista di 29 anni che ha travolto alcune persone che stavano aspettando l'autobus in via Cassia. Al di là delle contravvenzioni per le violazioni al codice della strada, che verranno fatte sulla base degli accertamenti compiuti dagli agenti della polizia municipale, per l'automobilista, a quanto si è appreso, non ci sono gli estremi per altri reati dato che subito dopo l'incidente non è fuggito ma si è fermato a prestare soccorso.
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