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Dehors e tavolini selvaggi a Ponte Milvio: sui "permessi facili" indaga la Procura

Gli inquirenti avrebbero riscontrato anomalie sulle concessioni rilasciate: nel mirino permessi facili, uffici e funzionari

Concessioni non regolari e permessi facili: a finire sotto la lente d'ingrandimento della Procura di Roma dehors e tavolini di Ponte Milvio che sarebbero stati autorizzati sul piazzale in modo non conforme alle normative vigenti. 

Nel mirino del pubblico ministero Antonio Galanti, secondo quanto scrivono oggi Corriere della Sera e Repubblica, quelle occupazioni di suolo pubblico concesse a locali e ristoranti in particolare dal 2013 in poi: spazi sul piazzale, ricadente all'interno della Città Storica, le cui concessioni sono state rilasciate senza il parere vincolante e obbligatorio della Sovrintendenza, occupazioni illegittime anche alla luce di quel Piano di Massima Occupabilità su cui in questi ultimi anni il Municipio XV stava lavorando e che per l'area del piazzale è stato approvato però solo il 5 gennaio scorso

Un abusivismo diffuso, una sorta di far west permesso e tollerato quello di Ponte Milvio: una vicenda sulla quale l'apertura del fascicolo da parte della Procura di Roma non è affatto un fulmine a ciel sereno. 

"Sulla questione delle concessioni abbiamo aperto un'istruttoria interna e siamo pronti anche a portare alcuni faldoni in Procura" - aveva annunciato l'Assessora al Commercio del Municipio XV, Alessia Vivaldi. 

Eppure l'inchiesta nasce da un’informativa dei Carabinieri che a metà del 2016 hanno avviato uno studio sui permessi di Ponte Milvio, un'analisi dalla quale sarebbero emerse delle anomalie a partire proprio da quei pareri della Sovrintendenza mai chiesti, elusi o del tutto tralasciati. 

Da qui gli approfondimenti nei confronti del Suap, lo sportello unico per le attività produttive del municipio, dal quale i Carabinieri nei giorni scorsi hanno prelevato le documentazioni relative a licenze e concessioni. Istruttorie amministrative sommarie e disattenzione da parte della Polizia Locale che non avrebbe controllato a dovere le autorizzazioni del piazzale: questo quanto emerge dall'indagine che sta scuotendo Ponte Milvio. 

In base a quanto si apprende sarebbero circa una ventina i locali che avrebbero beneficiato di concessioni illegittime a partire dal 2013, anno in cui in via Flaminia 872 arrivò la lettera della Sovrintendenza che notificava al Quindicesimo che non solo non potevano essere concesse altre occupazioni, ma che si sarebbero dovute ritirare anche quelle concesse addirittura negli anni precedenti. "Un parere nel quale si rimandava  alla realizzazione del Piano di Massima Occupabilità che, essendo nel nostro programma, abbiamo improntato con grande lavoro e determinazione fino alla recente approvazione. Per Ponte Milvio abbiamo sempre chiesto regole certe e uguali per tutti: da qui lo sforzo sulla redazione del PMO con il necessario coinvolgimento della Sovrintendenza in tutti i passaggi effettuati. Attendiamo con estrema positività gli esiti dell'indagine della Procura sperando che il Piano di Massima Occubalità non subisca ritardi" - ha commentato a RomaToday l'ex minisindaco Daniele Torquati.

Una questione, quella delle Osp di Ponte Milvio, che a dicembre ha assorbito tutte le energie di via Flaminia 872 scatenando pure un duro braccio di ferro tra amministrazione e gli esercenti indotti a rimuovere tavolini e dehors: il Municipio XV infatti, riscontrate tali irregolarità dovute al parere mancante della Sovrintendenza, ha revocato in via di autotutela tutte le concessioni alle attività del piazzale che adesso dovranno conformarsi alle normative e al Piano di Massima Occupabilità varato.

Intanto in Procura proseguono verifiche e accertamenti. A Ponte Milvio, dove qualcuno non ha ancora rimosso dehors e tavolini, si prospetta invece l'ennesimo recente giro di vite da parte della Polizia Locale con sanzioni e multe salatissime. 
 

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