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Ponte Milvio flaminia 988

Migranti in via Flaminia, Hub temporaneo: due settimane e torneranno a Ciampino

La struttura di accoglienza gestita dalla CRI all'Hotel Point a disposizione nel caso di necessità fino alla fine dell'estate. Gabrielli: "Procedure trasparenti e lineari". Residenti chiedono presidio forze dell'ordine

Tra due settimane massimo i migranti ospitati nell'Hotel Point di via Flaminia 988 verranno nuovamente trasferiti: i circa 30 richiedenti asilo, perlopiù nigeriani, sono arrivati nella struttura alberghiera del Municipio XV una settimana fa per consentire la ristrutturazione dei locali di Ciampino dove erano stati collocati precedentemente e dove torneranno entro la fine di luglio.

"Quello di via Flaminia non è un CAS (Centro accoglienza straordinaria) ma un Hub temporaneo gestito dalla Croce Rossa proprio come quello aperto e poi dismesso al Camping Tiber" - ha detto il Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, intervenuto in Quindicesimo per il secondo incontro con il territorio sul Comitato per l'Ordine e la Sicurezza municipale.

Il Prefetto ha poi risposto alle aspre critiche di Fratelli d'Italia che sulla vicenda aveva a più riprese definito le sue politiche sull'accoglienza "dilettantistiche, miopi e superficiali", chiedendo pure di conoscere "il proprietario/gestore tanto fortunato da essere scelto dalla Prefettura per questo investimento”.

"Io e non chi mi ha accusato gratuitamente e senza informarsi posso dimostrare carte alla mano - ha detto anche piuttosto piccato Gabrielli - la linearità e la trasparenza di tutte le procedure. All'Hotel - ha poi aggiunto - paghiamo solo l'effettiva occupazione della struttura, nulla più".

Insomma i profughi saluteranno il Point tra due settimane circa, la struttura alberghiera invece - a quanto si apprende - rimarrà a disposizione come Hub in caso di necessità fino alla fine dell'estate. Per quella parte di via Flaminia, senza illuminazione e con la notte "animata" da transessuali che si prostituiscono proprio sotto i palazzi, gli abitanti chiedono un presidio delle forze dell'ordine per arginare il fenomeno e la percezione di insicurezza.

Rimane aperta poi la questione comunicazione: "Se il Municipio, come apprendiamo, sapeva dell'arrivo dei profughi, della modalità e delle tempistiche di ospitalità avrebbe potuto avvisarci per evitare allarmismi" - dicono da via Flaminia.

Una scelta quella dell'omissione del Quindicesimo fatta invece probabilmente proprio per evitare di gettare benzina sul fuoco su una questione così delicata alla quale la Capitale, le sue istituzioni e pure i romani non possono sottrarsi.  
 

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