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Venerdì, 19 Aprile 2024
Prima Porta Prima Porta / Via Tenuta Piccirilli

Migranti nel campo rom "all'insaputa di tutti": sgomento e tensione a Roma Nord

In via della Tenuta Piccirilli un "costituendo" CAS: ai 430 rom aggiunti circa 70 migranti, i residenti della strada sono poco più di 100. Il Municipio XV scrive alla Sindaca: "Liberare zona che ha già dato tanto"

Nemmeno il tempo di gioire per l'annunciato superamento del Camping River, inserito tra i primi campi da smantellare insieme a La Barbuta e La Monachina, che su via Tenuta Piccirilli si è abbattuta una nuova tegola: nel campo rom di Prima Porta sono arrivati anche 50 migranti, che dovrebbero aumentare a 70. 

Quasi tutti uomini e una famiglia siriana i nuovi ospiti giunti "all'insaputa di tutti" nella struttura sulla Tiberina. Una scelta effettuata in autonomia dalla Prefettura fanno sapere Campidoglio e Municipio XV che però, a lavoro sul River, vuole vederci chiaro.

"Il costituendo CAS è qualcosa di cui non eravamo a conoscenza, è arrivato senza alcuna preventiva condivisione con Dipartimento e Municipio" - ha tenuto a sottolineare il minisindaco del Quindicesimo, Stefano Simonelli. Da qui la lettera alla Sindaca Raggi con la speranza di una risposta che possa chiarire la dinamica dei fatti: dall'interlocuzione di Roma Capitale con la Prefettura ai motivi per i quali il Municipio XV sia stato tenuto all'oscuro di tutto, fino ai tempi di permanenza previsti. Insomma via Flaminia 872 si chiede, non senza preoccupazione, se quel CAS sia o meno a "tempo determinato". 

A preoccupare l'influenza che l'innesto di un Centro di Accoglienza Straordinaria potrebbe avere sull'obiettivo di superamento del Camping River; la convivenza tra migranti e rom, tra ospiti e residenti: 50 i richiedenti asilo, circa 430 i rom del River, poco più di 100 gli abitanti di via della Tenuta Piccirilli. Che dire poi del contesto: un kilometro di strada senza alcun servizio, con le abitazioni senza fogne, senza gas e senza acqua corrente. 

C'è poi chi teme il peggio. "Temiamo che questa sia una vera e propria sostituzione. Da una parte abbiamo ottenuto la promessa di chiusura del campo rom, dall'altra si rischia di trasformarlo in un centro di accoglienza" - ha detto Enrico Ingami, uno dei promotori della raccolta di firme per la chiusura del River. 8mila nell'occasione le sottoscrizioni arrivate. 

"Sono più di dieci anni che ci prendiamo carico di una situazione di respiro cittadino senza mai aver avuto nulla in cambio. Come si fa a portare 50 migranti in una via con un centinaio di residenti che già convivono con 430 rom, in un contesto problematico: senza fogne, senza acqua corrente e senza servizi?" - si chiedono dal Comitato della Tiberina. Risposte chiare e precise quanto chiesto alle istituzioni: "Vogliamo sapere che ruolo ha quella struttura, queste persone chi sono, da dove vengono e per quanto tempo saranno da noi" - gli interrogativi posti da Annarita Pongetti, portavoce del Comitato. 

Dieci giorni l'arco di tempo che via Flaminia 872 si è data sulla questione. "Ci hanno assicurato che i richiedenti asilo da li saranno spostati ma se tra dieci giorni non vedremo alcun movimento in uscita agiremo" - ha assicurato Simonelli. "Accelereremo poi l'iter per un atto, già pensato prima di questa emergenza, con il quale chiedere che l'area di Tenuta Piccirilli e della Tiberina, per motivi di sostenibilità sociale, venga lasciata libera: riteniamo infatti che un'area che ha già dato tanto non debba soffrire più". 

Tanti ancora però gli aspetti da chiarire con i migranti collocati accanto al campo rom arrivati in quel di Roma Nord come un fulmine a ciel sereno.

Che si tratti di una struttura solo temporanea è la speranza di quel vessato angolo della periferia romana pronto a dar battaglia. "Se così non sarà il Prefetto dovrà rendersi conto di aver buttato un cerino in un secchio di benzina" - dicono gli animi più furiosi. 
 

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