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Prima Porta Grottarossa / Via di Quarto Peperino

Quarto Peperino: la ciclabile nonsense sprofonda tra sterpaglie e rovi

La pista dedicata alle due ruote lunga soli 600 metri sprofonda nell'incuria così come l'aiuola al centro della rotonda che rischia di limitare la visibilità di automobilisti e motociclisti

Sterpaglie, rovi ed erbacce che invadono marciapiede e pista ciclabile: verde, ora giallo bruciacchiato e incolto, dentro il quale è sprofondata la ciclabile di via Quarto Peperino, quella lunga appena seicento metri che inizia nel nulla e termina tra i cespugli.

Un tracciato tanto strambo quanto parziale: la  pista dedicata alle due ruote fa infatti parte di un progetto che il Consorzio Quarto Peperino, che ha lo scopo di realizzare opere di urbanizzazione primaria e secondaria nel quadrante compreso tra via Flaminia e via di Grottarossa, sta portando avanti. 

Rovi e sterpaglie divorano Quarto Peperino

Intorno a quella "ciclabile nonsense" dovrebbe sorgere, ma chissà quando, un parco naturale con la pista pensata per raggiungere l'Euclide sulla Flaminia passando per il Monte della Grotte e il Castello di Torcrescenza.

Ma per adesso la storia parla di altro: sui lati di quelle poche centinaia di metri di strada solo rovi e sterpaglie, un'incuria che pian piano sta divorando anche l'aiuola al centro della rotatoria posta proprio tra va di Quarto Peperino e via di Grottarossa.

Nel mezzo della rotonda l'erba è così incolta che rischia di limitare la visibilità di quanti ogni giorno, diretti sulla Flaminia o all'Ospedale Sant'Andrea, vi transitano. Condizioni alle quali andrebbe posto rimedio per dare una parvenza di decoro, per limitare il rischio di incendi estivi e soprattutto per restituire a pedoni, automobilisti e amanti delle due ruote una strada sicura oltre che decorosa. 
 

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