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Prima Porta Labaro / Via Brembio

Terremoto, polemica al Pascal: "Costretti a rimanere in classe". Il Preside: "Usato buon senso"

Gli studenti della sede dell'istituto di Labaro contro la scelta di non evacuare scuola: "Nemmeno ce lo insegnate". Il Preside: "Situazione era sotto controllo"

Le scosse di terremoto di mercoledì scorso avvertite chiaramente anche a Roma hanno gettato nello scompiglio le scuole della Capitale che una dopo l'altra hanno visto gli studenti, dai nidi alle superiori, evacuati e portati in spazi aperti lontani da edifici e da parti a rischio crollo. Evacuazioni degli edifici non imposte ma nella maggior parte dei casi autonomamente decise dai dirigenti dei vari istituti con una scia di polemiche per l'accaduto che sembra non avere fine. 

Tra i più arrabbiati gli studenti dell'ITIS Pascal, quelli della sede di Labaro. "Dopo la prima scossa, nessuno si è premurato, nonostante la situazione di possibile pericolo, di informare noi alunni su come comportarci, nessuno ci ha detto quali sono gli eventuali punti di raccolta, nessuno ci ha comunque rassicurato. Dopo la seconda scossa i professori volevano tenerci ancora dentro… in molti casi addirittura prendendo sotto braccio i pochi che con prese di posizione volevano uscire in preda ad attacchi di paura" - raccontano gli alunni di via Brembio sottolineando come i banchi sotto i quali avrebbero dovuto proteggersi siano "quelli dei bambini della terza elementare e viste le nostre altezze non coprirebbero nemmeno i nostri tre quarti".

L'evacuazione di tutte le classi è stata poi decisa solo dopo la terza scossa "quando - specificano gli studenti del Pascal - erano già passati 10 minuti". Una scelta non condivisa con una classe a dirsi "particolarmente arrabbiata, dispiaciuta, amareggiata, perché sentiamo che per la nostra scuola noi non valiamo nulla. Noi evidentemente - hanno scritto i ragazzi in una lunga lettere evidenziando come molti degli istituti siano invece stati evacuati - non contiamo abbastanza oppure siamo vittime inconsapevoli di una scellerata gestione che il buon senso proprio non lo conosce. Non si può pensare ad un fantomatico regolamento, quando delle normalissime regole di buon senso potrebbero essere messe in atto da chiunque". 

Una polemica che al Pascal non si è fermata alla giornata di mercoledì. Questa mattina fuori al cancello lo striscione: "Non ci fate evacuare e non ci insegnate come fare". 

Una presa di posizione che ha trovato la replica puntuale e cordiale del Preside. "In quella mattinata, al contrario di quanto possano pensare gli studenti, abbiamo usato proprio il buon senso: in caso di terremoto l'evacuazione è l'ultima cosa da fare, in merito non vi era alcuna disposizione. Ho fatto uscire i ragazzi alla fine, per far calmare il panico, ma solo dopo essermi accertato che i movimenti tellurici non fossero ancora in corso perchè la Protezione Civile suggerisce di non far accalcare i ragazzi per le scale durante le scosse e aspettare che terminino. Era chiaro poi che quelle giunte a Roma fossero scosse di riflesso, marginali rispetto all'epicentro e che la situazione fosse sotto controllo" - ha detto il Prof. Giovanni Rivera a RomaToday. 

Il Preside ha poi tenuto a sottolineare come non è vero che a scuola non si insegnino le modalità di evacuazione: "Abbiamo un responsabile della prevenzione e della sicurezza che sta approntando un ulteriore prova che ogni anno viene effettuata sia in questa sede che in quella di via dei Robilant". 

Per il Pascal da risolvere poi il problema dei riscaldamenti spenti, tre le giornate al gelo passate dagli alunni, che ha indotto il Preside a far uscire le classi alle ore 12: "E' un guasto di cui non si riescono a capire le cause. Siamo in stretto contatto con la Città Metropolitana e la ditta preposta alla manutenzione  e riparazione sta intervenendo: per adesso senza risultati sul lungo termine. Probabilmente bisognerà sostituire l'intero cavo che alimenta i riscaldamenti, sembra ci vorrà una giornata intera di lavoro" - ha riportato il Preside. E oltre agli operai che dovranno ripristinare i termosifoni, in via Brembio sono passati anche i tecnici mandati dalla Città Metropolitana che hanno controllato lo stato dell'edificio dopo il sisma del 18 gennaio.

"Dal controllo visivo condotto si comunica che non si osservano particolari criticità ai locali visionati rispetto alla situazione conosciuta antecedente all'evento tali da richiedere variazioni al normale svolgimento dell'attività didattica. Fatte salve - scrivono - eventuali limitazioni d'uso disposte dai tecnici nel corso dei sopralluoghi". 
 

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