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Cassia Cassia / Via Cassia, 737

Sigilli al centro anziani fatiscente, protestano i nonni della Cassia: "Senza alternative pronti a incatenarci"

Chiusa la tensostruttura, per il centro nuovo attesa di almeno un anno. Gli anziani reclamano: "Il nostro è problema sociale"

Fuori dal centro anziani dichiarato inagibile dall'Ufficio Tecnico del Municipio XV: così da tre settimane i nonni della Cassia trascorrono le loro giornate nel cortile esterno, su panchine assolate e tavolini da gioco riparati solo dall'ombra dei balconi dei palazzi limitrofi. 

Il centro anziani fatiscente

Già perchè, in seguito alla relazione dei tecnici di via Flaminia 872, quella tensostruttura vecchia e fatiscente è stata sigillata: interdetta ai quasi 280 iscritti del centro di Tomba di Nerone. Un capannone "provvisorio" da quasi vent'anni vessato da muffa, infiltrazioni e spifferi. Un forno d'estate, una ghiacciaia d'inverno. 

A migliorare di poco le condizioni qualche piccolo intervento effettuato proprio dai nonni che, da un decennio, sono in attesa del centro anziani di via San Felice Circeo: un'opera a scomputo derivante dal PUP mai acquisita a patrimonio e che, in attesa di alcuni lavori, giace vuota e abbandonata. 

Nonni dirottati a La Storta

Così, con i sigilli in via Cassia 827, e senza nuovo centro anziani a più riprese promesso, la terza età di Tomba di Nerone è rimasta fuori dalla porta: dirottata qualche chilometro più in la, a La Storta. Troppo lontano per molti, troppo scomodo per tutti. Così i nonni della Cassia hanno deciso di protestare in Municipio XV, in occasione del consiglio straordinario convocato per discutere degli interventi urgenti sulla tensostruttura e sul San Felice Circeo. 

Il centro anziani è inagibile, arrivano i sigilli: i nonni della Cassia rimangono fuori dalla porta

L'impegno del Municipio XV

Una seduta che, dopo lungo e acceso confronto, si è conclusa con il voto unanime di un documento condiviso tra tutte le forze politiche. Una risoluzione che impegna il Presidente, l'assessore alle Politiche Sociali e quello ai Lavori Pubblici ad “adottare tutte le procedure necessarie, qualora vi fossero le condizioni, per riaprire il Centro Anziani Tomba di Nerone in attesa dell’apertura della nuova struttura in via San Felice Circeo”. Ad iniziare "nel più breve tempo possibile" i lavori di adeguamento di quest'ultima struttura e nel mentre garantire tutte le attività municipali rivolte agli anziani "come sta accadendo in questo periodo" - è scritto nel documento. 

Un impegno piuttosto scontato che poco però lascia alle speranze degli anziani: la tensostruttura di via Cassia, per condizioni igienico sanitarie e deficit su impianto elettrico e antincendio, non è idonea e dunque appare quasi impossibile una sua riapertura; mentre per la consegna del San Felice Circeo bisognerà attendere almeno un anno. 

La protesta degli anziani: "Pronti a incatenarci"

Troppo per gli impazienti nonni della Cassia. "In tutta onestà bisogna dire che il Consiglio ha votato un atto che in sostanza non dice nulla, il passo in avanti è rappresentato solo dal fatto che si è parlato del centro anziani e della nostra problematica. Tuttavia - ha detto a RomaToday Giuseppe Betulia, presidente del centro anziani - la nostra più grande preoccupazione è legata ai tempi di apertura del San Felice Circeo: se tutto andrà bene servirà almeno un altro paio d'anni. Il Municipio si renda conto che è necessario darci un posto idoneo che non può essere La Storta: troppo lontano e inaccessibile per ultra 80enni e anziani con difficoltà motorie. Questo - ha incalzato Betulia - è problema sociale e va risolto". 

Dunque un'alternativa valida e accessibile quanto chiedono gli anziani della Cassia, relegati in un cortile di cemento sotto al sole cocente di questi giorni e senza la possibilità di ripararsi dalle improvvise intemperie. "Se non arriveranno risposte concrete nel giro di poco - l'avvertimento degli anziani - siamo pronti ad incatenarci qui". 
 

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