rotate-mobile
Fleming Tor di Quinto / Via della Stazione di Tor di Quinto

Nel 2007 l'omicidio Reggiani: dopo undici anni stazione Tor di Quinto fa ancora paura

La fermata sulla Ferrovia Roma Nord è cattedrale nel deserto. Il progetto per il nodo di scambio rimane su carta: per la rinascita in sicurezza non bastano colonnine SOS e telecamere

Violentata e morta dopo ore di profonda agonia: nel giorno dei funerali di Desiréè Mariottini, la 16enne abusata sessualmente e rinvenuta esanime in via dei Lucani, Roma, dove è stato proclamato il lutto cittadino, ricorda anche un altro efferato delitto, l'omicidio Reggiani

Nel 2007 l'omicidio Reggiani

Era infatti il 30 ottobre del 2007 quando Giovanna Reggiani, moglie di un capitano di vascello della Marina militare, fu violentata e massacrata nei pressi della stazione di Tor di Quinto, fermata della Ferrovia Roma Nord. 

La donna stava tornando a casa dopo un pomeriggio di shopping in centro quando, nell'oscurità della via che porta fuori dalla stazione e sotto il temporale di quel giorno, venne aggredita e trascinata in una baracca vicina al vecchio campo nomadi prima di essere abusata sessualmente e poi gettata in fin di vita in una scarpata limitrofa al borgo artigiano di Camposampiero. Seguirono ore di agonia, poi la morte. Ad ucciderla Romulus Nicolae Mailat, un muratore romeno allora 24 enne: ergastolo, da scontare in Romania, la pena inflitta all'assassino. 

Da Giovanna Reggiani a Desirée Mariottini

Un delitto che, proprio come quello della giovane Desiréè, scosse l'opinione pubblica con la politica a cavalcare l'onda dell'indignazione, del giustizialismo e dell'odio soffiando sulla paura dello straniero. E' il processo, tentato, di "razzizazione" del delitto. Fu così nel 2007 quando l'omicidio Reggiani, finito al centro della campagna elettorale verso le allora imminenti amministrative, accese miccia e fari sulle baraccopoli abusive: nel caso specifico sul vicino campo rom di Tor di Quinto.

Nell'aprile seguente lo stupro de La Storta, ancora una donna violentata fuori da una delle stazioni di Roma Nord, pose l'accento sul "problema immigrazione" (Alemanno al Sunday Times - 11 maggio 2008).

Ai tempi, nonostante l'appello trasversale alla sicurezza e il decreto sulle espulsioni del governo Prodi, vinse la linea della "tolleranza zero" di Gianni Alemanno che a poche settimane di distanza  fu eletto sindaco di Roma. 

Salvini spacca San Lorenzo. "Sciacallo" e "Grazie Matteo": la visita per Desirée diventa una ressa

La stazione Tor di Quinto fa ancora paura

Ma non sempre a indignazione e clamore seguono soluzioni concrete: così, a undici anni dall'omicidio Reggiani, la stazione di Tor di Quinto fa ancora paura. Nonostante lo sgombero del campo rom di via del Baiardo, avvenuto solo nel 2012, la fermata sulla Roma-Civitacastellana-Viterbo rimane una cattedrale nel deserto. 

Per accedere alla stazione, dalla rotatoria di Camposampiero, bisogna avventurarsi in una stradina: oltre 300 metri nel nulla, ben poco frequentati. Intorno campi incolti e vegetazione selvaggia: a infondere un po' di coraggio, arrivate insieme alla nuova stazione inaugurata nel 2009, le due colonnine SOS e le sei telecamere installate lungo la strada e collegate h24 con le forze dell'ordine e la centrale operativa Atac. Sparita invece, dopo anni di giri senza passeggeri, la navetta 332 che connetteva stazione Tor di Quinto alla Caserma Salvo D'Acquisto e ai vicini alloggi militari. 

La stazione Tor di Quinto fa ancora paura

Tor di Quinto nodo di scambio: il progetto è un miraggio

Oggi chi arriva alla fermata della Roma Nord lo fa in auto, accompagnato. E' più sicuro ma anche comodo vista la totale assenza di posti auto che pure favorirebbero il maggior utilizzo della stazione, a due passi dal Fleming e lungo l'asse Flaminia, e dunque la sua reale rinascita. Quella più immediata. 

Il grande progetto che prevede Tor di Quinto nodo di scambio, in vista della chiusura dell'anello ferroviario, è infatti ancora su carta: per realizzarlo, oltre ai 12milioni già stanziati per la progettazione definitiva, ne servono altri 547. Così, nonostante il Protocollo di intesa sul sistema metro-ferroviario della Capitale stipulato nei mesi scorsi tra Roma Capitale, Rete ferroviaria italiana e Fs Sistemi Urbani, i tempi sono ancora lunghi. 

Clamore, ma niente soluzioni concrete

Stazione Tor di Quinto, scemato da anni il clamore mediatico, resta isolata, tenebrosa e dimenticata. Proprio come quei palazzoni fatiscenti e occupati, buchi neri di disperazione e illegalità nel cuore della Capitale, sui quali i fari si accendono solo in caso di brutali tragedie. Le soluzioni meramente sensazionali

Giovedì 1 novembre in via della stazione di Tor di Quinto la consueta commemorazione della morte di Giovanna Reggiani: "Mai più" - in genere recita la fase sulla corona di fiori deposta in memoria della donna. Un auspicio che oggi, nel giorno dei funerali di Desirèe, stride più che mai. 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nel 2007 l'omicidio Reggiani: dopo undici anni stazione Tor di Quinto fa ancora paura

RomaToday è in caricamento