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Prima Porta Labaro / Via Valbondione

Uno scheletro di cemento tra ferri, ruggine e acqua stantia: “Ridateci il Parco di Colli d’Oro”

Quello che avrebbe dovuto essere un Palazzetto dello Sport è un ecomostro immerso nell'incuria. Il Comitato 'Salviamo il Parco di Colli d'Oro': "Mettere in sicurezza il cantiere, manutenzione per l'area e certezze sul futuro dell'opera"

Era da poco passata l’estate del 2012 quando nel Parco di Colli d’Oro, a Labaro, arrivarono le ruspe e le reti a recintare una parte della “pineta” provocando sgomento e perplessità nel quartiere che proprio non sapeva dell’arrivo di un’opera al centro di uno dei suoi polmoni verdi. Da li manifestazioni, assemblee e accesso agli atti per saperne di più su quel Palazzetto dello Sport del quale li, a parte gli addetti ai lavori, nessuno aveva mai sentito parlare.

Così Labaro imparò a conoscere, e a scontrarsi, con la futura Casa Lazio: un polo sportivo, costruito su terreno Comunale e dato in gestione al privato – la Lazio Pallavolo vincitrice del bando del 2006 – con apposita convenzione.

Due piscine, tre palestre fitness, il centro wellness, un impianto da 1500 posti, una foresteria per gli atleti oltre che negozi, uffici, bar e ristoranti. Questo il progetto iniziale da subito osteggiato dai residenti riuniti nel Comitato ‘Salviamo il Parco di Colli d’Oro’.

A preoccupare l’abbattimento degli alberi per far posto al cemento, la scelta di un luogo – la “pineta” del quartiere – non ritenuto idoneo, il peso sull’impianto fognario di via Dalmine già in sofferenza, la viabilità e il timore che, una volta effettuato lo sbancamento e tirato su i pilastri, i lavori potessero bloccarsi per non ripartire mai più.

Dopo innumerevoli rimandi l’ultimazione del Palazzetto, che secondo le stime iniziali doveva essere completato e utilizzato addirittura per i Mondiali di Pallavolo a Roma del 2010, era prevista per il settembre prossimo. Impossibile però rispettare la scadenza visto che il futuro impianto ad oggi è uno scheletro di cemento con ferri arrugginiti in vista, passerelle di legno marcito e acqua stantia intorno. Un parco sprofondato nell’incuria a fargli da cornice.

Colli d'Oro, Palazzetto dello sport fantasma nel Parco

Ieri la notizia della decadenza della concessione al privato e della risoluzione del contratto per “gravi inadempienze” del concessionario.
“Da tempo avevamo segnalato tutte le criticità legate a quel cantiere: dai lavori effettuati per  l’allaccio ai due collettori fognari di acque nere già esistenti e gestiti dalla Società ACEA che ne aveva richiesto un ripristino secondo il progetto approvato o la presentazione di una valida alternativa alla mancanza dei certificati antimafia delle ditte subappaltatrici” – dice Chiara del Comitato ‘Salviamo il Parco di Colli d’Oro’ sottolineando come, purtroppo, la situazione da loro prospettata si sia poi puntualmente verificata con un cantiere abbandonato e un’opera incompiuta lasciata nel verde.

Bene dunque la revoca della concessione a chi non è riuscito a mantenere gli impegni ma il pensiero va soprattutto al futuro di quell’area per la quale bisognerà riformulare il bando che metterà a gara l'ultimazione dei lavori.

“La nostra vittoria più grande sarebbe poter riavere indietro il Parco com’era ma ciò non sembra possibile. In attesa però che la burocrazia faccia il suo corso – spiegano dal Comitato - vorremmo avere certezze sulla manutenzione di quel verde ad oggi totalmente fuori controllo”.

Messa in sicurezza del cantiere, sfalcio dell’erba e pulizia: quello che chiedono per il Parco di Colli d’Oro. A preoccupare poi quell’acqua stantia intorno all’ecomostro: “Con l’arrivo dell’estate bisognerà prevedere un intervento mirato ricordiamo – sottolinea Chiara – che proprio li sopra c’è un asilo”.

Insomma a meno di ventiquattro ore dalla notizia della decadenza della concessione e della revoca del contratto con la Lazio Pallavolo, che potrebbe sempre ricorrere al TAR, c’è grande fermento intorno a Colli d’Oro e a quell’impianto. Progetto di rigenerazione urbana dal forte interesse pubblico, quello che il Comitato vorrebbe per il futuro. La prima occasione utile per parlarne sarà sabato prossimo, all’assemblea sul Municipio XV organizzata dalla Sinistra del territorio: “Ci saremo sicuramente – fanno sapere dal Comitato – per vedere quali impegni saranno presi in merito a questa vicenda”.

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