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Prima Porta Piazza Saxa Rubra

Prima Porta accampamento a cielo aperto: i rom del River vivono in piazza

Oltre cinquanta le persone, tra cui tantissimi bambini, che da venerdì scorso dormono all'aperto nei pressi della stazione: "Unica scelta possibile"

Di giorno sotto al sole cocente, riparati solo dall'ombra dei palazzi e delle fronde degli alberelli della piazza, di notte dentro ai furgoni o su quei materassi poggiati in terra sul marciapiede: così da venerdì scorso, il giorno dopo lo sgombero del River, vivono decine di famiglie rom. Tutti accampati nella piazza principale di Prima Porta.

I rom del River accampati nella piazza di Prima Porta

Nuclei familiari che, dopo non aver trovato soluzioni attraverso il Piano Rom del Campidoglio, hanno pure rifiutato le alternative offerte dalla Sala Operativa Sociale del Comune: donne che, con i loro bambini, non si sono volute separare dai propri mariti per andare nelle strutture di accoglienza. Famiglie che di vivere in tendopoli d'emergenza non ne hanno voluto sapere. "Meglio la strada" - non ha dubbi Daniela G., ex residente del campo di via della Tenuta Piccirilli, oggi accampata in Piazza Saxa Rubra con figli e marito.

Oltre cinquanta coloro che hanno scelto il ciglio del marciapiede all'ombra della nuova stazione come sistemazione temporanea: tra loro moltissimi bambini "dai te mesi ai quattordici anni" - ci dicono, senza un tetto sopra la testa e senza prospettive.  

I rom: "Dal Comune solo prese in giro"

"Da giorni dormiamo tutti in strada, dal Comune non ci è stato offerto nulla se non la divisione delle nostre famiglie. E' una presa in giro continua: il bonus per le case che nessuno vuole affittarci, i soldi per aprire attività con labirinti burocratici infiniti, come i contributi per tornare nei nostri paesi di origine che non bastano nemmeno per il viaggio" - racconta uno degli uomini del River intento, ramazza alla mano, a pulire insieme ad altri due l'intorno dell'accampamento.

"Dopo lo sgombero la strada è stata l'unica alternativa possibile. Ma adesso abbiamo paura che ci tolgano i nostri figli" - i timori delle mamme in attesa dei servizi sociali. Un nutrito gruppo di persone - serbi, romeni e montenegrini - nella mattinata identificati dalle forze dell'ordine intervenute in piazza su segnalazione di alcuni residenti. L'insediamento probabilmente sarà dismesso nelle prossime ore: troppo rischioso infatti rimanere ancora tutti insieme.

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La diaspora dei rom del River

L'unica, con alcuni in attesa di un ulteriore colloquio con il Comune, è di spostarsi in altre aree della città: qualcuno ospite negli altri campi della Capitale, altri da amici e parenti, i meno organizzati in accampamenti di fortuna sparsi negli angoli più nascosti di Roma.

La diaspora dei residenti dell'ex River è appena iniziata. E mentre la Sindaca rivendica con orgoglio la "terza via", quella tra "legalità e tutela dei diritti delle persone", a centinaia di rom di cui circa la metà bambini non resta che vagare. Senza casa e senza meta.

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